Brutto invecchiare? Certo, ma l’alternativa…

Oddio, gli anni che passano non ti fanno certo regali sul piano fisico: arrivano le rughe, le borse sotto gli occhi, il viso meno tonico, il calo delle diottrie, il mal di schiena e altre amenità. Che sono tragiche soprattutto per noi donne, visto che gli uomini sembrano guadagnare fascino con le chiome sale e pepe, addirittura con la testa calva, come Bruce Willis, o con qualche solco d’espressione. Ma, pensandoci bene, se è brutto invecchiare, l’alternativa qual è? Ecco, appunto, meglio gli anta!
Direi però che non tutti invecchiano allo stesso modo: c’è chi ha la fortuna di non avere guai con la salute e chi invece li ha. Per quanto mi riguarda, io sono sempre stata acciaccata, sia da giovane che da bambina, quindi è come se andassi avanti per inerzia, sempre allo stesso modo. Raffreddori mostruosi? Li ho sempre avuti, come le influenze, almeno due o tre a stagione, e gli occhiali, che indosso fin da piccola. Poi ho sempre fatto cadute fantozziane e preso tutte le malattie che facevano capolino nel raggio di cinque chilometri per le feste comandate, dai Natali ai compleanni, passando per le prime comunioni, le cresime e i matrimoni. Mi ricordo che mi fotografavano in salotto, mentre per gli altri gli scatti erano in giardino; ma ricordo anche le ore passate in casa, ad aspettare che il resto della famiglia tornasse dalla Messa in caso di cerimonie.
Però, se gli acciacchi non mi scombussolano più di tanto, devo dire che lo fanno i segni del tempo sul volto. Insomma, quando mi sento chiamare “signora” mi viene un fotone, giuro! Soprattutto se a farlo non è un ragazzino, ma un mio presunto coetaneo o un uomo un po’ più maturo di me. Perché io, insomma, mi sentirei… Oddio, che brutto invecchiare! E mio marito e mio figlio, con la sensibilità tipicamente maschile, ovvio, mi chiedono: “ma perché, scusa, cosa dovrebbero dirti, se vogliono essere educati?” Povera me…