IL PORCO: SI USA PER SCRIVERE!

Per la serie “c’è sempre da imparare”, a patto che lo si voglia, ovviamente, ieri mio figlio, non so bene per quale ragione, si è ricordato di un vecchio insegnamento, penso delle medie, e mi ha chiesto: “ma tu, quando lavori, segui il porco, cioè il metodo del porco?”. Oddio, lì per lì, visto che la cosa non mi suonava proprio nuova, ma non sapevo bene come collocarla, ho cercato di prendere tempo, passando in rassegna rapper, star del web, video di youtubers, ma niente, buio, vuoto totale. “Chissà cosa mi vorrà dire”, pensavo…
ECCO IL METODO PER SCRIVERE
Nel frattempo mi racconta che nel suo vagare nel web, ha ritrovato traccia di quello che gli aveva spiegato la prof di lettere, nell’insegnare come si affronta la stesura di un testo, con tanto di trucchi del mestiere, facendo riferimento al P.O.R.C.O., che per tutti gli alunni è facile da ricordare. Allora, cos’è? P. sta per pensare, O. per organizzare, R. per rigurgitare, C. per correggere, O. per omettere.
NEL DETTAGLIO VEDIAMO COME SI USA IL PORCO
Cioè quando stai per scrivere qualcosa, deve darti il tempo per trovare qualche idea, che poi vale la pena di schematizzare, in modo da avere una traccia da seguire. E il rigurgitare? Sì, significa buttare fuori quello che hai dentro, senza timore, senza filtri, dando libero sfogo a un fiume in piena di pensieri. Tanto poi correggi, sistemando, togliendo, censurando. E infine ometti, per ottenere un testo snello. Se ci pensiamo, lo aveva spiegato già Cicerone, con “inventio, expositio, elocutio e actio”. Ma vuoi mettere l’efficacia del porco? Se spiegato in classe non se lo dimentica più nessuno, vuoi per il salame, le salsicce, il prosciutto, che magari a metà mattina sono una specie di sogno, o vuoi proprio per il porco in sé. Ma è un ottimo insegnamento, quindi ben venga, no?